Estese anche al patrimonio immateriale le misure di sostegno previste dalla Legge italiana 77/2006
Lo scorso 8 marzo il Parlamento Italiano ha modificato la legge 20 febbraio 2006, n. 77 recante “Misure speciali di tutela e fruizione dei siti e degli elementi italiani di interesse culturale, paesaggistico e ambientale, inseriti nella «lista del patrimonio mondiale», posti sotto la tutela dell'UNESCO” estendendone la portata anche al patrimonio culturale immateriale.
La legge 77/2006 nacque dall’esigenza di dotare i siti italiani riconosciuti Patrimonio Mondiale UNESCO di un piano di gestione e di sostenere finanziariamente progetti specifici volti a sviluppare iniziative di tutela, fruizione e valorizzazione a livello locale. In attuazione di tale legge dieci anni fa venne istituita presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali una Commissione di valutazione ad hoc – a cui prendono parte i rappresentanti dei ministeri competenti, nonché la Conferenza Stato-Regioni – chiamata a valutare ogni anno i finanziamenti da assegnare in base alle risorse disponibili, alle richieste pervenute dai referenti per la gestione dei siti UNESCO italiani, e ad un processo altamente selettivo al fine di premiare i migliori progetti.
Con le ultime modifiche introdotte, in vigore dal 21 aprile 2017, la platea dei potenziali beneficiari delle misure di sostegno è stata allargata anche ai referenti per la salvaguardia e la valorizzazione di pratiche e tradizioni che, come la Dieta Mediterranea, sono state riconosciute nel quadro della Convenzione UNESCO del 2003 sul Patrimonio Immateriale.